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Scrivere meglio per vivere meglio: il codice come specchio della consapevolezza

Gestire l'ego per vivere meglio: lezione da un viaggio in moto in Toscana

Scritto da Marco Morello il 29 aprile 2025

Ti sei mai chiesto quanto l'ego influenzi davvero le tue scelte, senza che tu te ne renda conto?

E se bastasse un semplice weekend per imparare a riconoscerlo e vivere meglio?

Bentornato sul mio blog e innanzitutto grazie del tuo seguito finora.

Oggi voglio condividere con te alcune riflessioni che ho maturato dopo uno splendido weekend in moto tra gli sterrati dell’Eroica e le magnifiche strade asfaltate della Toscana.

Attraversando distese infinite di uliveti e vigneti, immerso in una natura verde e rigogliosa, mi sono sentito più vivo che mai!

Un viaggio tra le strade toscane e dentro me stesso

Parte tutto dal fatto che mi sono “imbucato” in un giro di sole donne

Sì, la mia ragazza ha organizzato tutto e c’erano solo lei e altre 4 ragazze, ma io non sapevo, quando l’ha organizzato, se sarei riuscito ad esserci in base agli impegni di lavoro.

Alla fine ce l’ho fatta, e ne è valsa la pena. Le ragazze hanno apprezzato la mia presenza, soprattutto sullo sterrato, che per loro era un'esperienza nuova (a parte Cristina, la mia ragazza, che aveva già messo le ruote fuoristrada con me).

Partiamo dal principio, il giorno dell’arrivo e la sistemazione per 2 notti: io il venerdì ho lavorato e ho finito alle 13, mentre le ragazze sono partite la mattina presto per fare meno autostrada possibile.

Ci saremmo visti nel tardo pomeriggio all’alloggio. Io, in questo caso, ho fatto il percorso più veloce perché sono partito verso le 16 dopo essermi riposato un po’ e aver fatto qualche faccenda domestica, visto che mi piace trovare casa in ordine e se non le faccio io (o ovviamente la mia ragazza) non ce le fa nessuno.

Loro invece si sono giustamente godute la strada avendo più tempo a disposizione.

Cristina aveva trovato uno splendido appartamento che doveva essere per sei persone, ma si è rivelato un po' più piccolo del previsto.

Infatti io e lei abbiamo dormito in un soppalco pensato più per bambini che per adulti, dove per arrivare al letto bisognava piegarsi davvero a 90 gradi.

Ma fa parte del gioco quando succedono situazioni del genere, cioè quando qualcuno si “imbuca” all'ultimo!

Oltre i pregiudizi: quando lasci andare l’ego

Il punto che riguarda l’ego, riflettendoci dopo consciamente, è che avrei potuto pensare che un giro di sole donne non fosse “da uomini” o che mi sarei annoiato perché il livello sarebbe stato “basso”, o altre cavolate del genere, un po’ sessiste, che molti invece pensano anche senza ammetterlo apertamente.

Ripensandoci a mente lucida, posso dire che se non fossi andato avrei perso una delle mie esperienze migliori degli ultimi tempi.

Non solo perché ero circondato da donne (come potrebbe pensare qualcuno con malizia), ma perché è stata una vera esperienza di vita.

Di solito, quando esci con altri uomini, c’è sempre un minimo di competizione. Quella sensazione di dover dimostrare qualcosa, di confrontarsi, di essere all’altezza, anche solo in modo sottile.

Questa volta no. L’energia era diversa.

Eravamo un gruppo affiatato, ognuno con i propri limiti, ma con la voglia di godersi la strada, la natura, la bellezza del momento. Nessuno da superare, nessuno da battere.

Mi sono sentito libero. E proprio in quella libertà, mi sono accorto di quanto a volte sprechiamo tempo ed energie cercando approvazione o vittorie che non ci servono davvero.

Come ha scritto Alain de Botton, “il vero lusso nella vita non è il denaro, ma il tempo passato senza dover dimostrare nulla”.

In quei momenti ho sentito quanto quel tipo di tempo sia davvero prezioso.

Gestire l’ego per vivere meglio: riconoscerlo nella vita quotidiana

Durante una pausa dallo studio stavo ascoltando l’audiolibro Il Potere di Adesso di Eckhart Tolle, e mi sono reso conto di quanto spesso l’ego riesca a influenzarmi senza che me ne accorga.

Tolle spiega che tendiamo a identificarci con la nostra mente: crediamo di essere i nostri pensieri, le nostre storie, le nostre paure. Ma noi non siamo la nostra mente.

L’ego nasce proprio da questa identificazione e ci tiene bloccati tra il passato e il futuro, facendoci dimenticare il potere trasformativo del momento presente.

La mente è uno strumento potente, ma ha un suo “motore automatico”: cerca problemi da risolvere, minacce da evitare, schemi da ripetere.

La mente, se non impariamo a gestirla, salta continuamente da un pensiero all'altro, senza mai fermarsi. Quando non siamo presenti, viviamo col pilota automatico, magari facendo più cose contemporaneamente, senza mai davvero esserci in ciò che facciamo.

Solo vivendo pienamente il presente la mente si calma, e smette di rincorrere continuamente passato e futuro.

Se non impariamo a disattivare quel motore, rischiamo di vivere come reazioni automatiche al nostro passato, oppure nell’ansia per qualcosa che deve ancora accadere.

L’unico modo per sottrarci all’ego è la presenza. Quando siamo presenti, non c’è spazio per il giudizio, per il confronto, per le etichette. C’è solo ciò che è, e ciò che sentiamo davvero.

La moto come scuola di presenza

Questo è quello che mi piace della moto: ti obbliga a essere completamente presente.

Ogni arto ha un compito preciso: con la mano destra controlli l'acceleratore e il freno anteriore, con la mano sinistra gestisci la frizione, con il piede sinistro cambi marcia, e con il piede destro azioni il freno posteriore.

Non puoi distrarti, nemmeno per un istante. Ogni gesto conta: il movimento della mano sull'acceleratore, la pressione sul freno, l'inclinazione mentre abbracci una curva.

Ogni errore può farti male davvero, e questa consapevolezza ti costringe a vivere ogni secondo con totale intensità.

Quando sei sulla sella e il motore vibra sotto di te, non esiste spazio per i pensieri inutili. Non pensi al passato, non ti preoccupi del futuro: esisti solo lì, in quell’istante.

È come una meditazione attiva, ma con il cuore che batte forte e i sensi allerta.

Anche chi non va in moto può capire questa sensazione. È simile a camminare su un sentiero di montagna esposto, dove ogni passo richiede attenzione. È quel mix tra adrenalina, concentrazione, libertà e rispetto.

Quando guidi concentrato, sul motore, sulle cambiate, sul “pennellare” le curve, stai davvero vivendo ogni centimetro di strada. E di conseguenza, ogni attimo della tua vita.

Quando l’ego prende il sopravvento

Mi sono trovato tante volte in situazioni scomode o persino pericolose, sia in moto che nella vita di tutti i giorni, perché ho lasciato che fosse l’ego a guidare le mie scelte.

L’ego è quella voce subdola che ti spinge a reagire per difendere un’immagine di te stesso, anche quando farlo non serve davvero. È lui che ti fa arrabbiare, che ti fa agire per invidia, che ti fa rispondere con orgoglio ferito, quando invece basterebbe soltanto fermarsi e respirare. E ogni volta che l’ho ascoltato, non è mai finita bene. Non perché fossi sfortunato, ma perché stavo rispondendo agli schemi mentali costruiti dal mio passato, senza essere davvero presente, senza scegliere lucidamente chi volevo essere in quel momento.

Grazie al lavoro costante che sto facendo sul mio mindset, sento di stare rinascendo giorno dopo giorno. Studiare la mente, comprenderla, mi ha dato una prospettiva diversa: più oggettiva, più consapevole. Mi ha aiutato a capire perché certe cose nella mia vita sono accadute, e soprattutto come posso evitare di ricaderci.

Non sto cercando di spiegare la vita con formule scientifiche o teorie astratte: quello che cerco è una conoscenza viva, concreta, utile.

Quando capisci davvero come funziona qualcosa, puoi finalmente usarla al meglio.

La mente è un dono immenso che abbiamo ricevuto, ma è anche una delle cose più difficili da comprendere e da guidare. Ed è proprio per questo che dobbiamo trattarla con attenzione, con rispetto, con cura. Imparare a modellare la propria mente in modo sano, costruttivo, orientato al benessere e non alla paura o alla reazione automatica, è uno degli atti più importanti di responsabilità verso se stessi.

Non è facile. Non è immediato. Ma è il tipo di lavoro che cambia davvero la qualità della nostra vita. Ogni piccolo passo di consapevolezza costruisce un mattone in più su cui si poggia una versione migliore di noi stessi.

Piccoli traguardi, grandi soddisfazioni

Tornando a questo articolo, al giro in moto e all’ego, posso dirti che ogni volta che aggiungo un piccolo mattoncino di vita vissuta veramente e con presenza, mi sento la persona più fortunata di questo mondo, almeno in quel momento preciso.

Sarà un pensiero esagerato, potresti pensare, ma non so davvero quello che mi riserva il futuro, anche se sto lavorando sodo per costruirlo come lo sogno.

Non so bene se e quando diventerò davvero un architetto software o riuscirò a vivere esattamente la vita che desidero, ma continuo a provarci ogni giorno, con tutta la determinazione che ho, perché ho capito che è quello il mio punto d’arrivo.

E ogni piccolo traguardo raggiunto – anche solo aver creato questo sito, il blog, e tutto quello che sto costruendo mattone dopo mattone – mi dà una soddisfazione enorme, una soddisfazione che anni fa nemmeno sapevo di poter provare.

Conclusione: un viaggio che continua

A 20 anni, per sentirmi vivo e accettato, uscivo tutti i weekend, mi ubriacavo, e a volte facevo anche di peggio come la maggior parte degli adolescenti. Alla fine, però, mi sentivo sempre male.

Adesso, dopo vent’anni, mi rendo conto che quelle cose non mi rendevano felice, ma solo “accettato”.

Certo, sono esperienze che comunque vanno fatte per capire chi siamo, e non ho rimpianti né rimorsi, quello che è stato doveva essere.

Ma oggi sono molto più felice e ogni giorno lo sono sempre di più perché, a differenza di allora, so esattamente cosa mi rende felice e cosa no.

So quello che voglio, grazie alle esperienze fatte finora, e so che, anche se il cammino sarà lungo, ho scelto di andare in quella direzione, lasciando decidere sempre meno all'ego e agli schemi mentali del passato.

Spero di non averti travolto con i miei pensieri e le mie riflessioni, e se non sei d'accordo in parte o del tutto con me, lo accetto.

Se invece ti sei ritrovato in quello che ho scritto, spero che continuerai a seguirmi e che, magari, anche tu troverai la tua direzione con ancora più consapevolezza.

Grazie di cuore per essere arrivato fin qui, e al prossimo articolo!

📩 Se vuoi scrivermi, puoi mandarmi una mail oppure seguirmi su LinkedIn. Mi farebbe davvero piacere leggere la tua storia, scambiare qualche riflessione e magari aiutarci a vicenda nel nostro percorso.

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